La pace, il silenzio. Guardare in cielo le nuvole che giocano a rincorrersi ed essere rapiti dalla semplicità del gioco. Disteso su di un prato, non ha fretta di andare chissà dove, di partirsene. Richiama alla mente l'immagine di lui da bambino che gioca, come una nuvola, a rincorrersi con i suoi amichetti. E' felice, sorride, non vorrebbe fare niente di diverso da quel che sta facendo. Ora che è cresciuto invece, sono sempre diverse le cose che fa da quelle che vorrebbe fare, deve scendere spesso a compromessi. Ma per quale oscura ragione? Non lo sa, ancora non l'ha capito e sinceramente nutre poco interesse nel saperlo. Crede che vivrà la sua vita facendo quel che vuole fare, sempre nei limiti certo. Nei suoi limiti. Perchè l'unica regola che si è posto è quella di non fare agli altri quello che non vuole sia fatto a lui. Vivrà di piccole cose, semplici. Già, proprio come quando era bambino ed era felice. E' arrivato ad un punto in cui "si comporta come il protagonista di una fiaba, che nulla può turbare o stupire. Quando la zucca si trasforma in una magnifica carrozza per portarla al gran ballo, Cenerentola non lancia neppure un grido di sorpresa. Si limita a salire e parte verso la sua gloriosa fortuna". Sì, è proprio così, a volte arriva al punto da non rendersi conto delle fortune che ha, spesso "non c'è più nulla di originale, di nuovo e di sorprendente da apprendere dal mondo, nessuna opportunità di scoprire qualcosa riguardo se stesso, nessuna saggezza da acquisire, nessun divertimento da godere. Tutto è stupido e sopravvalutato". Intuisce allora che deve tornare a lasciarsi guidare dal cuore e non troppo dalla ragione. Certo, "tutte le strade che portano al desiderio del cuore sono lunghe" ma di sicuro, quando vuoi scalare una montagna, col desiderio di arrivare in cima, e ci reisci, poi ti senti una cosa dentro, un pizzico che ti fa partire un urlo dal cuore che arriva in gola e si strozza perchè sul tuo volto s'è stampato un sorriso innocente, quasi stupido a trentadue denti. Ecco, in quel momento senti la felicità dentro di te.
Succede che arriva come in un punto in cui si sente in piena estasi. Come la lava in un vulcano, in lui si mescolano diverse sensazioni, diverse emozioni. Basta davvero poco per essere felici. Non c'è da cercarla chissà dove, è in noi pronta a fare la sua apparizione, bisogna lasciarla libera di invadere la nostra mente ed il nostro cuore. Bisogna essere liberi per sentire la felicità. Non porsi limiti. Essere liberi, come una bolla di sapone. Sì, la felicità è come una bolla di sapone. Per farla nascere c'è bisogno dei giusti ingredienti e un pizzico di magia, poi resti incantato da lei, la vivi, rimani con la bocca un po' aperta e con gli occhi che la seguono crescere, salire. Cominci a sorridere quando è lontana perchè è faticoso starle dietro ma allo stesso tempo è appagante. Arriva ad un certo punto, tu nemmeno te l'aspetti, e lei esplode. Rimani imbabolato a cercarne le tracce. Resta in te l'eco, il ricordo di una cosa meravigliosa, come una bellissima giornata di sole.
Capisce che la felicità è un attimo, un istante che lascia un segno che solo noi possiamo valorizzare a tal punto da renderlo eterno. Nella continua lotta tra il bene e il male che ci propone la vita, siamo noi a decidere a cosa dare più importanza, siamo noi a scegliere come vivere la nostra vita, se sorridenti o piangenti. Siamo noi a decidere quali sono gli attimi più importanti. E allora si rende conto che se quegli attimi di felicità fossero molto frequenti o sempre presenti perderebbero il loro valore. D'ora in poi saprà dare il giusto valore ad ogni gesto, ad ogni attimo. Ora sa che non bisogna abusare di tutto ciò, altrimenti anche un abbraccio, un ti voglio bene possono perdere il loro valore. Ha imparato che "la Felicità della vita è fatta di frazioni infinitesimali: di piccole elemosine presto dimenticate, di un bacio, di un sorriso, di uno sguardo gentile, di un complimento fatto con il Cuore". S.T.Coleridge.
JR
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