sabato 30 aprile 2011

Potenza ed atto

C'è che alla sera, prima di andare a dormire, ogni tanto mi capita di sentirmi strano, vuoto, solo. Di non avere una persona con la quale condividere interamente, quotidianamente il mio percorso. Lei che se fossimo assieme in una stanza vuota non sentirebbe il bisogno di altro, con me lì avrebbe già tutto. Penso a quando tutto questo avverrà, fremo al solo pensiero. A volte sentendo parlare d'amore mi sento come un cieco che può solo immaginare quello di cui si parla, dandogli una forma tutta sua. Per quanto io possa immaginare, non potrò mai capire in ogni sfaccettatura ciò di cui sento parlare. Mi soffermo a pensare e il mio stato d'animo varia repentinamente. Tento di calmarmi, di stare tranquillo e comprendo in pochi istanti che la nostra vita si divide in potenza ed atto, tutto quello che potenzialmente potrebbe accaderci e quello che è in atto. Per godersi la vita nei suoi aspetti migliori, per vivere bene, bisogna concentrarsi su quello che è in atto e non su quel che abbiamo in potenza. Fare il contrario equivalrebbe ad immaginare come sarebbe la potenza una volta divenuta atto. Per quanto tu possa immaginarlo sicuramente non sarà mai come la realtà. Non stiamo a dannarci l'animo pensando a quel che potremmo avere ma che ancora non abbiamo. Non riusciremmo mai a vivere una vita compiaciuti se avessimo tutto quello che vorremmo contemporaneamente. Se così fosse non riusciremmo a cogliere l'unicità di ogni cosa che ci capita. Ogni minimo istante della nostra vita è unico, inimitabile e cela in sè un pizzico di perfezione. Se noi riuscissimo a cogliere il lato migliore di ogni cosa che abbiamo e di tutto quello che ci circonda, magari potremmo vivere una vita serena fatta di una felicità composta da piccoli attimi, piccoli gesti, piccole cose che concorrono al raggiungimento di una sorta di perfezione. L'uomo ha in potenza la Morte, mentre la Vita è in atto. Ora a voi la scelta su cosa concentrarvi.

JR

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