giovedì 28 aprile 2011

La follia dell'Umanità

Il sole splende in alto, illumina un mondo triste. Il cielo si ferma ad osservarlo, poco dopo piange. La pioggia giù dal cielo batte forte in terra, sembra quasi più pesante che il passo di un elefante. Non sono solo le lacrime del cielo, ma sono le lacrime di tutte le persone che soffrono nel mondo. Quelle persone che non riescono a trovare una ragione per essere vive. La guerra la vediamo solo alla televisione, noi. Come fosse un film. Non ci rendiamo conto delle diverse realtà esistenti su questo pianeta. "Viviamo comodi dentro alle nostre virgolette ma il mondo è molto più grande, più grande di così". Finche non ci toccano in prima persona, i mali del mondo esistono solo per sentito dire. Crediamo di star male se lei/lui non ci ha guardato ma poi non capiamo che anche noi siamo così. Il mondo sta male perché nessuno lo degna di uno sguardo. Pensiamo a come curare il mondo dalle sue malattie. Capiremo che "la cura è spesso nascosta dentro alla malattia". Troveremo che il mondo risulterà allergico all'uomo; forse lì ragioneremo su come agire nel buono. Meno egoismo e occhi ben aperti, tendiamo un braccio avanti in fondo siamo tutti fratelli. L'unione fa la forza si dice sia così, se remiamo dalla stessa parte vediamo se è così. Più in fretta arriveremo alla meta. Cancelliamo i mali del mondo con una grande penna rossa, sembrerà facile come correggere un compito ma risulterà pesante ammettere le proprie colpe. L'Umanità ed il Mondo in fin dei conti sono come due bambini. L'Umanità ed il Mondo si amano e si odiano come due adolescenti fanno. L'Umanità non degna il Mondo di uno sguardo ed il Mondo fa in tutti i modi per attirare la sua attenzione. Si fa bello e ancor di più, ma l'Umanità sembra non volerne sapere. Il Mondo le parla ma lei non lo ascolta. Il vento soffia forte, sembra fischi, muove le foglie come stesse suonando uno strumento: con delicatezza prima e con vigore poi. Loro sono lì, in bilico come le corde di una chitarra, tese, toccate dalle dita dell'Umanità. Eppure lei non ascolta nulla, le sembrano rumori sovrastati da macchine, voci ed iPod. Silenzio. E' come se fosse sorda, se non sentisse i suoni del Mondo non potrebbe apprezzare, nè capire tutti gli altri suoni. L'Umanità si tappa le orecchie, fa l'indifferente. Quando ad un certo punto, proprio quando meno te l'aspetti gli occhi dell'Umanità si posano sulla bellezza del Mondo ed è lì che nasce l'Amore. L'Umanità resta immobile ad ammirare lo spettacolo del Mondo. Non riesce a parlare resta lì a bocca aperta come quando il ragazzo più bello passa davanti alla ragazza più ingenua. La bellezza del Mondo è irresistibile, ammaliante, inegualiabile. L'Umanità dovrebbe solo apprezzare e godere della bellezza del Mondo, senza distruggerla. Sarebbe follia, autolesionismo. E a quanto pare, l'Umanità è folle.

JR

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