martedì 26 aprile 2011

Morire è l'ultima cosa che farò

Arrivi ad un certo punto della tua vita che nei tuoi occhi si intravede la rassegnazione di chi non aspetta altro che la morte. Buttato su una sedia come un giocattolo dopo essere stato usato, muove lo sguardo in quella stanza ormai spoglia, fissa l'infinità di quelle pareti bianche con uno sguardo profondo, con gli occhi pesanti di chi ne ha viste di tutti i colori. A forza di battere quelle palpebre si sente stanco e spesso riposa gli occhi lasciandosi andare su quel letto che non gli appartiene. Chissà quante persone hanno dormito su quel materasso. Chissà quante storie racconterebbero quelle mura se potessero parlare. Il respiro ormai è affannato, sembra come se avesse sempre il fiatone che una volta gli veniva dopo una corsa. Già, una corsa. Ora cammina a malapena, eppure prima correva così forte. Allora ripensa alle corse con gli amici su quei prati infiniti. Con gli occhi ormai chiusi sembra non dare più segni di vita, invece quel pensiero gli fa accennare un sorriso. Ripensa agli attimi di vita che ha vissuto, che ricorda a fatica ma che gli tempestano la mente come grandi flash accecanti. Ha solo questi lampi improvvisi nella sua mente. Li rivive provando le stesse emozioni che gli hanno suscitato la prima volta.Sorride e per un attimo riapre gli occhi. Torna in quella realtà squallida che lo circonda e che sta vivendo e in pochi istanti si rende conto che in questo mondo,in questa vita la maggior parte delle cose tende a finire; quasi tutto ha una fine. Già,quasi tutto...ma non tutto! Le cose che restano sono le emozioni che proviamo, che ci suscitano anche pochi ricordi sfocati. Comprende che una vita anche se ha una fine è qualcosa di unico. Per arrivare ad un lieto fine bisogna scrivere un bel libro o girare un bel film di modo da non voler tornare indietro e riscrivere alcune pagine o registrare nuove scene.Ora sa una cosa che renderebbe lieto il suo finale, che lo farebbe morire sorridendo, che lo farebbe attendere la morte e nulla più: è il fatto che tutto ciò che voleva fare, l'ha fatto. Adesso chiude gli occhi, poggia le mani sul suo petto incrociando le dita e sorride. Aspetta in silenzio l'arrivo del lieto fine. In quegli attimi di attesa infinita capisce che la sua vita non è altro che una lunga giornata. Che il percorso della vita è come quello di una giornata. Quando era fanciullo era mattino presto, il sole era appena sorto, si era affacciato al mondo. Poi pian piano è cresciuto, è passato all'adolescenza e con il passare delle ore è passato dal mattino del fanciullo al pomeriggio del ragazzo. Maturando, con l'arrivo della sera, è divenuto adulto e gli è bastato poco per ritrovarsi nel buio della notte ad esser vecchio. Ora può anche andare a dormire. Buonanotte.

JR

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